Durante il trasferimento da Rio Gallegos a El Chaltén incontriamo molti guanachi. Il primo incontro ci emoziona, dopo qualche giorno li considereremo alla pari di pecore. Anche se selvatici, sono abituati alle auto e alla presenza di uomini e pecore. | |
Facciamo base a El Chaltén per escursioni
allla Laguna del Desierto, al FitzRoy e al Cerro Torre.
El Chaltén è il nome indigeno (= montagna che fuma) del Monte FitzRoy, che era considerato come una divinità. |
|
Gli ultimi chilometri verso El Chaltén. Appaiono il FitzRoy, a destra e, al centro, il profilo aguzzo del Cerro Torre | |
.. lezioni di geologia ... | |
Escursione verso la Laguna degli huemules (una varietà di
cervi).
Gli huemules non si vedono, ma il bosco di faggi è splendido. I faggi locali sono molto diversi dai nostri. In questa zona ci sono due varietà di Faggi: Il Lenga, Nothofagus pumilio (in genere albero ad alto fusto) e il Nirre, Nothofagus antarctica (in genere alberello o arbusto). I boschi sono pieni di vecchi tronchi caduti
|
|
Un vecchio tronco di Lenga perforato dal picchio.
I picchi sono comuni e si lasciano vedere al lavoro con facilità. Purtroppo la macchina fotografica non ha un buon tele |
|
La Laguna del Desierto battuta dal vento che solleva in
lontananza nuvole d'acqua. Qui il vento è una costante: ha due modalità: forte e fortissimo. Il lago si raggiunge in auto a circa 25 km a nord di El Chaltén e rappresenta il punto di partenza per escursioni. |
|
Alba a El Chaltén con il sole che illumina il FitzRoy.
Secondo l'albergatore una giornata così capita poche volte in un anno.
Vista la bellissima giornata partiamo per un'escursione verso il FitzRoy |
|
La gita parte dall' osteria del Pilar (punto 5 sulla mappa), costeggia tutto il versante orientale del gruppo del FitzRoy, raggiunge il campo base Poincenot e raggiunge, con una salita su morena, la laguna de Los Tres e la vicina laguna Sucia alla base del ghiacciaio del FitzRoy. Alla fine, cammina cammina, si ritorna a El Chalten.
Già all'inizio del sentiero lo scenario è bellissimo. |
|
Per fortuna il tempo si mantiene spettacoloso per tutta la giornata, permettendoci una gita di grande soddisfazione. | |
Tutta la gita si svolge in vista del FitzRoy e del suo ghiacciaio. | |
Attraversamento del rio Blanco in vicinanza del campo base Poincenot | |
... manca molto ? | |
Arrivati in cima alla morena lo spettacolo è notevole | |
Quando il vento non esagera si sta bene al sole a godersi il panorama | |
Il vantaggio delle morene è che i sassi levigati dal ghiaccio sono ottimi sedili | |
Anche verso la valle del Rio Blanco il panorama è bellissimo | |
Vista sulla Laguna de Los Tres. | |
Il FitzRoy e la Laguna del Los Tres | |
Le guglie spettacolari del gruppo del FitzRoy dalla laguna de Los Tres | |
La Laguna de los Tres e la adiacente Laguna Sucia sono alimentate dal ghiacciaio. Dalla laguna Sucia nasce il Rio Blanco | |
a sinistra della Laguna de los Tres e più in basso, la Laguna Sucia. Sucia vuol dire sudicia, ma sembra abbastanza pulita! | |
L'acqua di fusione del ghiacciaio con una serie di cascatelle alimenta la Laguna Sucia | |
Dal sentiero verso El Chaltén nella luce del pomeriggio. | |
El Chaltén. Poche case, spesso poco più di baracche, lungo strade sterrate dove il vento solleva la polvere. E' la capitale del trekking. | |
Un'altra buona giornata per la gita verso il cerro Torre.
Raggiungeremo la Laguna Torre con un vento esagerato. |
|
Arriviamo a un belvedere | |
Da dove la vista sul Torre è bellissima | |
La Laguna Torre. Qui il vento è esagerato e il Torre si è nascosto tra la nuvole | |
Nel pomeriggio le nuvole avanzano e nasconderanno le cime | |
Lasciamo El Chaltén e in auto ci dirigiamo verso El Calafate, la cittadina più importante della zona, sul versante meridionale del lago Argentino. Giornata limpida e ventosa con le nuvole che si stagliano in un cielo straordinario. | |
Il Calafate. Pianta-simbolo della regione. E' come la Fontana di Trevi: chi ne mangia tornerà. Produce molte spine e delle bacche dal sapore dolce-asprigno gradevole. (I mirtilli sono meglio !). Ci fanno la marmellata. | |
Il Ghiaccaio Perito Moreno termina nel Lago Argentino. Non
sembra, ma il fronte è alto circa 100 metri! Il ghiacciaio si estende
nella foschia a perdita d'occhio. In realtà è una propaggine del gigantesco Campo de Hielo Patagónico Sur, la più grande massa di ghiaccio dopo Antartide e Groenlandia. |
|
Un ruscello nel bosco accanto al lago Argentino | |
Una passerella di legno permette di avvicinarsi al fronte
del ghiacciaio.
E' straordinario vedere una vegetazione rigogliosa di alberi e fiori a pochi metri da una massa di ghiaccio enorme. |
|
Il Ghiacciaio Perito Moreno è uno dei tre ghiacciai della
Patagonia che non si stanno ritirando. Periodicamente il ghiacciaio avanza
nel Lago formando una diga naturale che separa le due metà del lago. Il
livello dell'acqua della parte del Brazo Rico può salire di
oltre 30 metri rispetto al consueto livello del lago. La pressione
prodotta da questa massa d'acqua finisce per rompere la barriera di
ghiaccio che la ostacola, dando luogo a crolli spettacolari
|
|
Questo è il punto che periodicamente viene ostruito dal ghiacciaio. Attualmente l'ostruzione è quasi completa. | |
Dal ghiacciaio continuamente si distaccano blocchi di
ghiaccio più o meno grandi.
I blocchi di ghiaccio possono essere icebergs (Témpanos) di forme spettacolari. |
|
Navighiamo su Lago Argentino ammirando i Témpanos | |
..... che al sole brillano di colori stupendi ..... | |
Lasciamo El Calafate costeggiando laghi azzurri, per puntare verso il Cile e il Parco delle Torres del Paine. |