In Patagonia la carta geografica in scala 1:2.500.000 riporta nomi che tu pensi siano di città. In genere quello che trovi è una casa che offre caffè, empanadas e facce allegre.
Verso il confine col Cile, con nuvole minacciose e banchi di pioggia.
Qui i guanachi sono particolarmente disponibili a fare da fotomodelli ...
.. anche se non hanno un'espressione particolarmente astuta ....

Il guanaco ha una lana di alta qualità, ma ne produce soltanto circa mezzo chilo per anno. Al contrario il Lama,  parente suo, dell'alpaca, della vigogna e del camello, ha elevata produzione di lana di qualità inferiore  Hanno provato a fare degli ibridi, che in effetti producono lana buona in maggiore quantità, ma purtroppo gli ibridi sono sterili, come i muli.

(i Lama del Tibet, essendo rapati, producono poca lana).

Salendo verso il rifugio Las Torres. Dopo qualche peripezia dovuta a un ponte danneggiato e a sciopero di lavoratori arriviamo a un albergo lussuosissimo, Hosteria las Torres, ben diverso dal rifugio a camerate da 6 che avevamo prenotato. 
Presto scoviamo  il nostro rifugio, a 10 minuti dal lusso!

E' comunque un ottimo rifugio, nuovo anche se manca ancora di riscaldamento e di elettricità.

Ci sono delle stufe a legna e nei bagni c'è acqua calda.

Salendo verso il rifugio si gode il panorama di tutta la pianura
La zona delle Torri del Paine, con in rosso le due escursioni che abbiamo fatto. Particolarmente bella quella al lago alla base delle Torri (Base Las Torres). Soltanto l'ultima ora è di percorso ripido su morena.
Attraversiamo il torrente per raggiungere il Rifugio El Chileno. 

Al rifugio un tale (il gestore ?)  mi interroga con severità sul capitano FitzRoy, il viaggio del Beagle, Darwin e gli indigeni fuegini che il Beagle riportò in Inghilterra. Soddisfatto delle mie risposte mi attribuisce un punteggio di 7, che dice essere il massimo. Sono molto fiero!

Il torrente  è frequentato da paperelle
Attraversiamo splendidi boschi di Lenga
Alla base della morena che sale al lago ruscelli ameni ci dissetano
Finalmente arriviamo al lago.
Le Torri di affacciano tra le nuvole.
Le Torri all'alba, dal rifugio
Gita verso il campo Seron, attraversando splendidi  boschi e radure con i bei fiori rossi del Notro
I Cuernos del Paine: strati di scisto nero alternati a granito chiaro
Il Salto Grande del Rio Paine, dove le acque del Lago Nordenskjold cadono nel Lago Pehoe.

Esisteva anche un Salto Chico, ma un albergo di gran lusso (Explora) ha utilizzato l'acqua della cascata per alimentare una centrale elettrica privata.
Il Salto grande dal lago Pehoe
Le rapide a valle del Salto Grande
Albergo in mezzo al lago Pehoe
I Cuernos dal lago Nordenskjold
Ci avviciniamo ai Cuernos sperando che il tempo migliori, ma invece il vento aumenta e comincia a piovere
La zona del Paine è un manuale di geologia
Il Lago Grey. Qui vicino c'è un bosco pieno di pappagalli! Tu credi che siano animali da climi caldi, invece questi stanno accanto ai ghiacciai
Appaiono spesso lungo la strada fantasmi di faggi coperti di licheni
Il Señor Ricardo Ritter, oste e alcalde (sindaco) de La ilustre Municipalidad de Laguna Blanca. 3477 kilometri quadrati (il doppio del comune di Roma, il più grande d'italia), 400 abitanti umani, molti di più tra pecore e guanachi.

Quando siamo arrivati, dalla sua osteria nella pampa, si diffondeva a tutto volume  la voce di Pavarotti.

Nell' albergo di Punta Arenas (El Mercurio), in bagno,  il rotolo di carta igienica è coperto con una deliziosa cuffietta ricamata: il massimo della pruderie.
.... ma tutto l'albergo è una delizia, vecchiotto e pretenzioso (ma pulito e simpatico).
Arriviamo allo stretto di Magellano e, al freddo e al vento, aspettiamo il traghetto. 
I sintomi non sono promettenti...
 ....e l'attesa è in un ambiente poco allettante. 

 

E lo stretto è freddo a ventoso

Ma finalmente passeremo in  Terra del Fuoco, la fine del mondo.