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26 marzo
Aereo pieno di studenti italiani in gita scolastica. Rumorosi all'imbarco poi tranquilli.
Volo ottimo, arrivo alle 12.00. Alla riconsegna bagagli Paola non riconosce la sua valigia e pensa di averla perduta, poi tutto si aggiusta.
Trasferimento in taxi all’hotel Antigua Morellana, in calle En Bou, molto centrale, poi a spasso per Valencia, molto bella e tranquilla.
Visitiamo il Mercado Central, di cui questa è la cupola. Come al solito i mercati sono tra le cose più interessanti delle città.
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Questo è in un grande edificio in stile modernista costruito nel 1928, bello.
Il mercato alimentari è ricco e ben tenuto, i prezzi sono abbastanza bassi rispetto agli standard italiani
I banchi dei salumi e dei formaggi sono particolarmente affascinanti e preparano panini sontuosi, mentre banchi della frutta preparano bicchieri di macedonia.
Rispetto a tanti altri mercati che abbiamo girato colpisce per l'ordine e l'aspetto asettico, forse addirittura un po' eccessivi.
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la Lonja de la Seda, un edificio tardo gotico che ospitava un mercato della seta
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Chiesa di san Giovanni: l l'originale chiesa del XIII secolo, distrutta da incendi, è stata poi riedificata in stile barocco nel XVI seclo
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ancora la Lonja
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nei vicoli dl centro, un palazzo tutto affrescato a murales
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un balcone pieno di ogni ben di dio
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super eroi in disarmo
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il falso giornalaio, chissà se vende giornali falsi.
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Le Torres des Serranos, che risalgono al XIV secolo, un tempo erano inserite nelle mura che circondavano la città.
Da qui partiva la strada verso Barcellona
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Le Torres des Serranos viste dal lato opposto, verso l'esterno della città
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Un particolare delle torri
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La Cattedrale è uno strano e inneressante miscuglio di stili diversi, dal romanico al gotico al barocco
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Un quadro in mattonelle ceramiche: da quanto si capisce dallo scritto e dalle figure c'è un prelato che invita opposte fazioni alla concordia e alla collaborazione.
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Nella Cattedrale si può visitare la cappella del Santo Graal: non si capisce perchè tutti i cavalieri andassero in giro a cercare la santa reliquia, che invece è qui in bella mostra.
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una cupola che sembra un ragno mostruoso o un granchio gigante
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nei vicoli falsi panorami
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questo sembra proprio vero.
dopo il giro in centro andiamo a cena da El Rall per una paella valenciana (36 euro in due compresi 2 bicchieri di vino), discreta, e poi in albergo
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27 marzo
Colazione prestissimo in un bar vicino al mercato (l'unico aperto vista l'ora antelucana) e poi taxi alle 6.40 per l'aeroporto per ritirare l'auto alla Hertz (una Renault Capture con cambio automatico, molto comoda).
Partiamo in direzione di Almagro, passando attraverso la Mancha, nei luoghi teatro delle avventure di Don Chisciotte.
Strade eccellenti poco traffico.
Il Castello di Belmonte, bellissimo e molto ben conservato
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la costruzione risale al XV secolo
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Gli interni sono stati rifatti alla metà del XIX secolo da Eugenia de Montijo (l'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III), proprietaria del castello.
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questo voleva visitare il castello senza pagare!
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Forse era il cavalluccio dell'imperatrice Eugenia
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Il castello con le sue mura.
Il perfetto stato di manutenzione di questo castello spinge a delle riflessioni: in Italia qualunque edificio, moderno o antico, ha un'aria semidiroccata, per mancanza di manutenzione. In Spagna al contrario qualunque edificio, anche antichissimo, sembra appena costruito, al punto tale che spesso ci si chiede se si sta visitando un monumento storico o un falso all'americana!
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Siamo nella Mancha, la regione teatro delle avventure di Don Chisciotte, che naturalmente brulica di mulini a vento.
Qui siamo a Mota de Cuervo, con tanti mulini che sembrano appena costruiti-
Passiamo anche vicino a El Toboso, il paese della impareggiabile Dulcinea.
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In alcuni è mantenuta soltanto la struttura esterna, mentre altri presentano ancora i vecchi meccanismi per la molitura del grano.
In un negozietto compriamo del buon pane e un ottimo formaggio, la Mancha è patria di ottimi pecorini, tra cui il queso manchego, e il pane spagnolo è in generale molto buono.
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Questi sono i mulini di Criptana
I pali inclinati appoggiati ai tetti servono per orientare il mulino rispetto al vento: tutto il tetto conico, solidale alle pale e al macchinario interno può essere mosso e quindi bloccato.
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e questi quelli di Consuegra.
Tutti questi mulini sono belli da vedere, ma chiaramente si tratta soltanto di attrazioni turistiche, visto tra l'altro che ognuno ha un nome, tipo "Il Gigante" e dovunque sono presenti pupazzi di Don Chisciotte.
Per funzionare inoltre le pale del mulino devono essere "vestite" con delle vele di tela.
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A Consuegra c'è anche un castello, e al parcheggio sotto il castello c'è anche un gabinetto, accogliente e pulitissimo, che utilizziamo con piacere.
Offro delle monetine alla signora che controlla e pulisce i gabinetti, che però rifiuta la mancia: dice che i soldi li vuole solo dagli inglesi, che sembra non apprezzare molto.
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Arriviamo ad Almagro, all'albergo Hosteria de Almagro Valdeolivo , molto bello e accogliente, con due vecchie calcolatrici meccaniche.
Mio nonno ne aveva una quasi identica
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il padrone dell'albergo ci dà molte utili indicazioni per la visita alla città.
In giro per il bellissimo centro di Almagro. La città ha avuto un grande sviluppo nel XVI secolo, con l'arrivo dei Fuggers, ricchissima famiglia di finanzieri e commercianti tedeschi, che furono i principali finanziatori dei re di Spagna.
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La Plaza Mayor, centro della città
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Il Corral de Commedias, teatro all'aperto, in un cortile che si affaccia sulla Plaza Mayor
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Siamo in peno centro, nella zona più frequentata dai turisti, che come si vede non sono moltissimi
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tutti i muri sono imbiancati a calce
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lungo le stradine si incontrano i portali di bei palazzi
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che testimoniano la ricchezza passata di questa città, un tempo capoluogo di questa regione, oggi soppiantata da Ciudad Real
(questa facciata in realtà è un po' ingobbita)
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altra bella facciata
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Il bel portale di un palazzo
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una graziosa piazzetta con le sue case bianche.
come faranno a tenere i muri così bianchi?
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ora capisco come fanno: uomini vestiti di bianco li ridipingono di continuo!
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Un curioso segnavento a forma di gufo, qui vanno di moda e ogni negozio di ferramenta ne espone in vetrina.
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Incuriosito dalla strumentazione chimica sono riuscito a scoprire che Don Federico Relimpio y Ortega è stato un chimico, nato ad Almagro nel 1862
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Il cortile del magazzino dei Fuggers
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Un bellissimo Don Chisciotte realizzato con ferri vecchi.
Cena da Casa Toni su Plaza Mayor, con tanti assaggi di piatti tipici. Quando pensavamo di aver finito arriva una frittata con prosciutto e poi come dolce un "fiore della mancha" fritto con crema. 20 euro in due, Locale molto semplice, ma ottimo, di cui siamo i soli avventori.
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28 marzo
Al mattino la padrona, molto ospitale, ci prepara una colazione sontuosa con tra l'altro un pane pasquale cotto nel latte e fritto (torrijas, dette anche bombe caloriche).
Lasciata Almagro visitiamo Villanueva de los Infantes con bei palazzi, di cui qui vediamo un esempio.
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I luoghi delle avventure di Don Chisciotte, tutti intorno a Villanueva
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Strade con bei balconi
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e balconate in legno
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monumento Don Chisciotte, con Ronzinante, Sancho e il suo asino
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Dopo Villanueva ci dirigiamo verso il parco naturale di Cazorla, con una sosta a Segura che ha un bellissimo castello in cima a un monte, antico ma sembra appena fatto.
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Anche il paesino è molto grazioso
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Con la sua mini plaza de toros ricavata nella collina sotto il castello
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I monumenti sono benissimo curati e gestiti da privati che incassano i proventi del turismo.
Il castello è di origini Islamiche o forse anche precedenti, ma la struttura attuale risale al 14 secolo
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Il castello apparteneva ai Cavalieri dell'ordine di Santiago, qui visibili di persona con i loro macabri simboli.
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i cavalieri si sono dimenticati un prigioniero
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Panorama sulla campagna dalla torre del castello che domina la pianura
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ai piedi delle mura del castello dei bei fiori di zapaticos de la virgen (Sarcocapnos baetica, una pianta endemica di qui, parente della fumaria)
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Segura è un paesino scosceso, con stradine ripide e scalette tra le case bianche.
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Attraversiamo il Parco naturale di Cazorla che si rivela deludente, con tanti uliveti e pinete e pochi panorami. La strada è lunga e tortuosissima fino al paese di Cazorla, che è grazioso, con case bianche sulle pendici del colle su cui sorge il castello.
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Qui i resti di una chiesa distutta dai francesi ai tempi di Napoleone
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Una casa ornata da collane di peperoncino
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In cima a una lunga salita, che facciamo a piedi, c'è un bel castello con anche un museo delle tradizioni contadine. Nel castello scale con gradini altissimi, gli antichi Spagnoli o erano altissimi o avevano muscoli di ferro.
Visita guidata gratuita, sia al castello che al museo. Offro soldi alla guida ma non li accetta.
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Un armadio con la porta ornata da scene bibliche che non so identificare con sicurezza: forse Abramo che sta per accoppare Isacco, che si salva per il rotto della cuffia, e i figli di Noè che vendemmiano?
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Bellissimi fiori a righe di una Linaria verticillata, parente della bocca di leone
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Il paesino di Cazorla visto dal castello.
L'albergo Guadalquivir è su una stradina ripida senza parcheggi.
Dopo due cene pesanti e colazione eccessiva mangiamo frutta e pomodoro in camera.
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29 marzo
Al mattino, visto che la colazione non si può avere prima delle 8,30 e noi siamo pronti alle 7.30, decidiamo di partire e fare colazione al bar.
Alla reception non c'è nessuno, suono un campanello e dopo un po' si affaccia il padrone, in vestaglia, scalzo e con gli occhi semichiusi. Comunque paghiamo, andiamo al bar e poi partiamo per Ubeda, dove i cani sono apprezzati, almeno quelli buoni.
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Ubeda è una bellissima cittadina con un centro rinascimentale ricco di splendidi edifici, in gran parte opera del grande architetto Andrés de Vandelvira.
Lasciamo la macchina a parcheggio coperto e poi a spasso. Fa freddo. Abbiamo fame e sostiamo a un bar per ottimo cappuccino e mezza ciriola tostata con burro e marmellata. Qui il pane è buono e la ciriola tostata con burro e marmellata, o più spesso con salsa di pomodoro, rappresenta una colazione assai tipica.
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Palacio Vazquez de Molinas, o Palacio de las Cadenas, opera di Vandelvira
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Il cortile del Palacio de las Cadenas
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sacra capilla del Salvador
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Questo è un albergo, il lussuosissimo Parador di Ubeda, anche questo progettato da Vandelvira
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Il cortile del Parador
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l'organo della sacra capilla del salvador
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uno degli altari
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ancora il parador.
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La chiesa di San Pablo
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Poi visita a baeza, anche molto bella con splendido centro rinascimentale. Parcheggiamo l'auto in una strada non lontana dal centro e poi giriamo a piedi.
Questo è il palazzo Jabalquinto, la sede dell'università
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Il Patio del palazzo Jabalquinto, ricorda proprio i cortili dell'università di Roma
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San Pablo
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Dopo molto girare ci rendiamo conto di non ricordare dove abbiamo lasciato la macchina.
Questo è l'edificio della Antigua Carniceria, cioè il negozio del macellaio.
Di fronte la fontana dei leoni
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Dopo aver vagato abbastanza a lungo alla cieca, siamo un po' preoccupati, visto che non ricordiamo neanche il numero di targa della macchina, nell'ipotesi estrema di chiedere aiuto alle forze dell'ordine.
Alla fine ci ritroviamo a Piazza del Popolo, dove riconosciamo questa porta che avevamo già visto poco dopo aver parcheggiato, quindi ci orientiamo. Siamo salvi!
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Andiamo a Andujar, per vedere il ponte romano sul Guadalquivir. Facciamo pipì sotto il ponte e poi a Cordoba.
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