Per le
antiche mulattiere tra Rezzoaglio e
Prima
della costruzione dell’attuale strada carrozzabile che percorre il fondo
della Val d’Aveto, i vecchi tracciati delle mulattiere si tenevano
distanti dal fiume, evitando le strettoie della valle e i terreni che si
allagavano durante le piene. Ancora
oggi è possibile percorrere i sentieri che collegavano i paesi del
versante meridionale della Val d’Aveto e raggiungere il crinale che si
affaccia verso il mare, toccando frazioni escluse dalla strada asfaltata e
vecchi casoni, in un ambiente che ci aiuta a capire i ritmi di una vita
oggi scomparsa. L'itinerario qui descritto percorre in parte il "Sentiero della Resistenza" descritto su Valdaveto.net e pubblicato sulla Rivista del CAI (Novembre-Dicembre 2006) con ampi cenni storici e ambientali. Da
Rezzoaglio Basso possiamo raggiungere Rezzoaglio
Alto, evitando la strada asfaltata per due itinerari, che iniziano subito
dopo il ponte sul torrente Rezzoaglio (il vecchio ponte, crollato per una
recente piena, è in attesa di ricostruzione). Un sentiero scende a destra
della strada e percorre gli ampi prati che costeggiano il fiume, per poi
giungere dopo una breve salita a toccare l’antico ponte sull’Aveto.
Trascurando il ponte in breve raggiungiamo
la piazza della chiesa di Rezzoaglio. (Attraversando invece il
vecchio ponte possiamo imboccare la mulattiera per Esola; molto
consigliabile una breve deviazione su un sentiero che, attraversato il
ponte, discende per poche decine di metri lungo il corso del fiume fino a
incontrare un vecchio ponte, più antico di quello sull’Aveto e
seminascosto dalla vegetazione, che
valica un ruscello. Era questo l’antico tracciato per Casaleggio, oggi
impraticabile). Una
seconda possibilità per portarsi a Rezzoaglio Alto è quella di imboccare
la vecchia mulattiera visibile sul lato sinistro della strada in
corrispondenza del Caseificio e che ci porta oltre il paese, sulla strada
per Santo Stefano, in corrispondenza della nuova sede dell’Ente Parco,
di fronte al bivio per il cimitero di Rezzoaglio. Da
Rezzoaglio Alto, attraverso due possibili tracciati, possiamo raggiungere
l’abitato di Costafigara e da qui, passando per Villa Cella, arriveremo
al crinale tra il Valico della Forcella e
i Monti delle Lame, da cui scendono le mulattiere che portano verso
Itinerario
A): Da Rezzoaglio Alto seguire la carrozzabile fino a Isola Rotonda, da
dove si imbocca, sulla sinistra, una buona carrareccia che, quasi in
piano, raggiunge l’abitato di Calcinara e poi Molini. A questo punto si
deve fare attenzione, seguendo il nostro “naso” di escursionista, per
cercare una traccia che costeggia in alto il giardino dell’abitazione
che sovrasta la carrozzabile, e per terreno invaso da cespugli
raggiungiamo in pochi metri una ripida valletta, che porta tracce di
antichi muretti a secco, e che ci conduce verso destra a un pianoro
erboso, circondato da vecchi alberi da frutto e da rovi. Attraversiamo il
prato tenendoci sul lato destro e, sempre seguendo il “naso”
ritroviamo un buon sentiero che presto costeggia degli orticelli e conduce
nell’abitato di Costafigara. Il paese, non esplorabile dal turista a
quattro ruote per problemi di parcheggio, offre scorci piacevolissimi e
costruzioni in pietra di grande interesse. Itinerario
B): Da Rezzoaglio Alto seguiamo la carrozzabile verso Santo Stefano e,
appena lasciato il paese, presso la stazione dei Carabinieri, percorriamo
la strada asfaltata che conduce al cimitero. Sulla sinistra del cimitero
una buona mulattiera sale ripida nel bosco che alterna tratti a latifoglia
con zone di rimboschimento a conifere. Terminata la salita il tracciato
continua a mezza costa nel castagneto fino a che un’ evidente
mulattiera, in corrispondenza di un tornante verso sinistra, si distacca
verso destra, prima in
pendenza dolce toccando vecchi casoni, per poi più ripidamente scendere
verso Costafigara per incrociare l’itinerario (A). Del
paese, accanto alla chiesa, partono due itinerari segnati. Il primo, a
sinistra, sale subito dirigendosi verso Il
primo tracciato, che possiamo seguire all’andata, contrassegnato da tre
bolli gialli, sale verso Pian Piletto e poi, con tracciato vario e
piacevole, raggiunge una bella faggeta che, risalita senza percorso
obbligato, ci porterà a incrociare l’Alta via dei Monti Liguri, in
prossimità della Cappelletta delle Lame. Seguiamo ora il tracciato
dell’Alta Via verso occidente, sempre ben evidente, fino a toccare il
Passo delle Rocche da dove con tracciato quasi pianeggiante, rientriamo a
Villa Cella (percorso segnato con bollo giallo). In alternativa continuiamo sulla cresta per l’Alta Via fino alla Cappella del Bozale (e quindi La Squazza o Cabanne) o fino al Passo della Forcella. |
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