Il Trebbia e il suo affluente Aveto decorrono per un buon tratto paralleli, prima della confluenza, vicino a Marsaglia. Nel tratto più prossimo alle sorgenti, principalmente nel comune di Rezzoaglio, la Val d'Aveto è separata dalla Val Trebbia da un crinale, dell'altitudine di circa 1300 m, percorso da una buona mulattiera (segnata con  tondo giallo) e accessibile con facilità sia da alcune frazioni di Rezzoaglio che da Fontanigorda, sul versante Trebbia. I maggiori rilievi (1500 m circa) di questo crinale sono rappresentati dal M. Montarlone (Montarlù) e dal M. Oramara.
Riporto qui alcune delle possibilità di organizzare dei percorsi su questo crinale, caratterizzato da copertura boscosa a faggeta e da bei panorami sulle due valli.
Accessi al crinale dalla Val d'Aveto (bolli blu sulla cartina)
In Auto: strada asfaltata che unisce le due valli, tra Cabanne, in Val d'Aveto e Fontanigorda: dal valico, Passo del Fregarolo (m 1200 circa, bollo blu sulla cartina, si può iniziare il percorso, in direzione Est. In corrispondenza di una Cappelletta il sentiero volge a NE, che sarà la direzione prevalente dell'itinerario.
A piedi: da Brignole, un sentiero segnato raggiunge il crinale al Passo del Fante (m 1261) e continua per Fontanigorda. 
Dal paese di Esola: è l'accesso più breve da Rezzoaglio: Da Rezzoaglio raggiungere in auto la Frazione di Esola e proseguire, in macchina o a piedi per una strada sterrata (trascurare un bivio a sinistra con sbarra) fino alla località Casareto (m 900 circa) , dove termina la strada e inizia, salendo subito in direzione NO, una buona mulattiera (segnata con croce gialla) che ci conduce prima a un ampio pianoro erboso, con una baracca e un piccolo orto, poi raggiunge un gradino che si affaccia su una valletta erbosa e infine al passo di Esola.
Da Ertola: Una buona mulattiera segnata con losanga gialla esce dal paese in direzione NNO, per poi dirigersi verso NO, e sempre in salita raggiunge una ampio pianoro erboso al termine del quale troviamo una casa con cascina e poco dopo la cappelletta della Madonna del Prato, superata la cappelletta si continua per la mulattiera (trascuriamo un bivio verso destra, segnato con due triangoli gialli che porta al paesino di Lovari) che, dopo un lungo tratto che alterna salite e tratti pianeggianti, in corrispondenza di un ruscello si trasforma in sentiero: attraversato il ruscello superiamo un gradino terroso ripido di 3-4 m sbuchiamo in un prato contornato da abeti. Il sentiero diviene di nuovo evidente e, sempre segnato, continua con direzione generale NO fino a raggiungere il passo di Ertola, da cui parte una strada sterrata che scende verso Casanova, in val Trebbia.
(Attenzione, il tracciato in rosso sulla cartina è impreciso, più verosimile è il tracciato segnato in blu; Sulla cartina inoltre non compare la ampia sterrata che, esattamente dal passo (aggiunta alla cartina in blu), scende verso Casanova, mentre è riportato un tracciato in rosso che si diparte dalla cresta circa 250 m dopo il passo. Questo itinerario è in realtà collegato a quello che sale da Esola-Casareto da un tracciato, usato dai muli che trasportano legna, che si distacca in corrispondenza del bollo rosso giungendo fino a Casareto.
In alternativa, superata la cappelletta della Madonna del Prato, si può deviare a destra per la mulattiera che raggiunge l'abitato di Lovari (Loari o Luè in dialetto) e da qui la cresta (sentiero marcato con due triangoli gialli). Il Paese di Lovari è anche raggiungibile in auto da Alpepiana.
Proseguendo per la cresta oltre il passo di Ertola si può raggiungere la vetta del Montarlone, consigliabile per il panorama.
Dal momento che la cresta spartiacque collega tutti gli itinerari citati, è possibile e consigliabile programmare degli anelli (Es. Esola - Passo di Esola - Passo di Ertola - Lovari - Ertola - Esola, con possibilità di inserire la salita al Montarlone o di abbreviare escludendo Lovari o tagliando per il collegamento tra Casareto e Mulattiera da Ertola.