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Entriamo a Petra molto presto, verso le 7.30, tra i primi. |
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Sembra la grotta del teschio di Peter Pan |
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Imbocchiamo il Siq, la gola che porta a Petra |
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Siamo soltanto noi.
Il paesaggio è stupendo
Pare che la gola non sia scavata dell'erosione ma sia il risultato di un fenomeno tellurico soltanto successivamente lavorata dal vento e dall'acqua |
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Siamo colpiti dalla perfetta pulizia, non una cartaccia o un sacchetto di plastica. Presto scopriamo che a quest'ora lavorano squadre di addetti che spazzano tutto e raschiano via anche le cacche dei somari e dei cavalli.
Purtroppo la maleducazione dei turisti e l'incontinenza dei somari col passare delle ore avranno la meglio sui pulitori.
Al contrario del Siq, Petra non è altrettanto pulita. |
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Lungo la parete sono scavate canalizzazioni per l'acqua, spesso evidenti su ambedue i lati |
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La gola è imponente |
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All'improvviso appare il Tesoro |
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L'effetto è notevole |
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Il Tesoro, principale attrazione di Petra |
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Tetti di roccia |
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In attesa dei primi clienti |
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Pochi turisti leggono i cartelli
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Le spiegazioni dei cartelli sono sempre così noiose. |
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Tempio variopinto |
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Forse un tempio in lavorazione? |
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Le facciate |
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Decidiamo di lasciare il percorso principale per salire all'altare del sacrificio. |
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E' stata una decisione ottima: pochi turisti, forse scoraggiati dai 45 minuti di salita su scalinate ripide, panorami e monumenti bellissimi. |
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Tra una rampa di scale e l'altra i beduini sistemano rivendite di souvenir. Questo non è ancora aperto |
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Erosioni spettacolose |
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Sotto di noi le tombe principali del circuito, ancora non affollate dai visitatori. |
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Autentico turista Tedesco si riposa prima di affrontare le ultime rampe di scale |
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Siamo quasi arrivati in cima.
Invece di scendere sullo stesso percorso di salita decidiamo di continuare il giro e scendere sul versante opposto dentro il Wadi Farasa: la scelta risulterà azzeccatissima perche permette di vedere una serie di cose molto belle, escluse dal percorso principale. |
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L'erosione crea figure incredibili |
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Fagonia tenuifolia, una zigofillacea, parente del nostro tribolo, quello i cui semi puntuti ci pungono i piedi quando andiamo scalzi sulle nostre dune costiere. |
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Il sentiero scende ripido in una gola dove si aprono una serie di monumenti |
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Rocce solcate e scavate |
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L'erosione evidenzia gli strati colorati |
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strati paralleli disposti regolarmente, sembra di vedere la muscolatura di un pesce |
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Sembra un cardo ma è una Centaurea sinaica, credo. |
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Ci affacciamo verso la sottostante tomba del soldato |
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Il sentiero scavato nell'arenaria |
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Il monumento del leone: era una fontana cui l'acqua arrivava tramite un canale scavato nella roccia, evidente sopra la testa del leone. L'acqua poi scaturiva dalla bocca del leone.
Qui accanto una vecchia vende ninnoli e the caldo |
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Strati colorati che simulano una muraglia di mattoni |
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Questa non so come si chiami |
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Le rocce di Petra sono formate principalmente di arenarie, cui sali di ferro conferiscono il colore rosso, alternate a strati più chiari di calcare e di marne.
I tagli eseguiti dagli antichi Nabatei e l'erosione evidenziano disegni policromi |
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Chissà se le rocce colorate erano usate volontariamente dai Nabatei come decorazione? |
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Qualcuno dice che sembrano drappi o panneggi colorati |
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A me sembrano fette di prosciutto |
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Scale, scale, scale |
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Il tempio del giardino.
Il muro sulla destra serviva come contenimento per una raccolta di acqua.
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Cappero |
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Durante la discesa veniamo adottati da un gatto beduino che ci accompagna e ci fa da cicerone nella visita dei templi e delle tombe |
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Il tempio del giardino con gatto |
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La tomba del soldato |
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Il triclinio, era la sala dove banchettavano i parenti in visita alle tombe dei defunti.
Chi vive giace (sul triclinio), chi muore si dia pace. |
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La tomba del soldato vista dal triclinio |
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Altro teschio
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Il vento modella delle colonne |
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Peganum harmala. Contiene un alcaloide, la armalina, inibitore delle monoamino ossidasi. Si usa assieme ad altre droghe come lo psilocibe di cui potenzia gli effetti. Viene anche bruciato al posto dell'incenso o usato per tinture |
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Tornati sul percorso principale di visita incontriamo turisti che, più saggi di noi, sfruttano i mezzi di trasporto locali (notare l'aria felice).
Qui siamo nella zona del centro di Petra, verso la strada colonnata di epoca romana. A mio parere è la zona meno interessante del complesso. Oltre che somari sono a disposizione dei turisti beduini con dromedari.
Un drappello di figuranti vestiti da antichi Romani (o da antichi Nabatei?) esegue una specie di rozzo cambio della guardia al suono di tamburi. Non fotografato per pudore. |
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Le tombe reali
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In questa zona moltissimi baracchini di beduini che vendono chincaglierie orribili. |
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La tomba della seta |
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la volta variopinta della tomba |
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e le pareti |
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Il teatro
Di fronte al teatro ci sono i gabinetti pubblici alla nabatea: scavati nella roccia sono uno spettacolo nello spettacolo e sono anche ragionevolmente puliti. |
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Siamo ormai verso l'uscita. Sono in arrivo mandrie di turisti che a quest'ora vengono fatti entrare in contingenti numerati, dotati di cartellino. Ce ne sono a piedi, a cavallo, a dorso di somaro e in carrozza.
Credo che chi entra in tarda mattinata si goda molto poce le bellezze del posto
Abbiamo scarpinato per circa sette ore, io ho le gambe un po' stanche ma ne valeva la pena.
Ce ne andremo in albergo dove, oltre alla doccia, faccio un bagno in piscina, su un terrazzo panoramico bellissimo ma con l'acqua a temperatura glaciale. La nostra stanza, con una breve scaletta porta direttamente alla piscina.
Ottima cena a buffet in albergo.
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