Taxus baccata - (Dal nome greco dell'albero). Tasso. Taxacea. Parco di Abruzzo, settembre, Rio Fuggio (Terminillo, Settembre). Albero affascinante, anche di grandi dimensioni, estremamente longevo (alcuni esemplari superano i 1000 anni e si avvicinano forse ai 2000), dal tronco tipicamente squamoso e contorto e con il fogliame verde scuro lucido che risalta nei boschi di latifoglie come una macchia scura. Le bacche rosse, cave, proteggono un seme simile a una piccola ghianda. Spesso da tronchi apparentemente morti spuntano nuovi alberelli. Forse per questo, o per il colore scuro, quasi nero, gli antichi dedicavano quest'albero ad Ecate, dea degli inferi.  Il tasso ha anche legami con la stregoneria e con il culti druidici (di tasso era il bastone dei druidi). Di legno di tasso erano gli archi degli invincibili arcieri inglesi. Proprietà venefiche straordinarie gli venivano attribuite, e anche la sua ombra si diceva potesse risultare letale. 
La pianta è in realtà tossica, soprattutto i semi. Dalla specie simile americana Taxus brevifolia,  rara e a rischio di estinzione, si estrae il taxolo, farmaco che interferisce con la polimerizzazione dei microtubuli cellulari e che viene utilizzato nella terapia dei tumori (Dal Taxus baccata si estrae attualmente una molecola simile, che viene artificialmente modificata per ottenere il taxolo. Secondo Shakespeare il padre di Amleto sarebbe stato assassinato dal fratello che gli avrebbe versato nell'orecchio del succo di tasso. Non è certa la attribuzione al tasso: il termine usato da Shakespeare, hebenon, potrebbe indicare tasso, hebona, ma anche giusquiamo, henbane. In passato il tasso veniva usato anche come abortivo, non ostante la forte tossicità.