Lathyrus aphaca. Leguminose. Torre Flavia (Roma) Maggio 2010. Pianta erbacea annuale ermafrodita, glabra, verde glauca, con fusti quadrangolari,deboli, prostrato-ascendenti, rampicanti (15÷50 cm), ramosi alla base. Fiori generalmente solitari. I frutti sono legumi (20÷35 mm) bruni e glabri, doppiamente alati e contenenti piccoli semi rotondi e scuri. Campi di frumento dove diviene infestante e incolti, preferibilmente su substrato calcareo, comune.
Dal greco 'lathyros', = cicerchia' e aphake = veccia o cicerchia; phakos = lenticchia (la parola è collegata al termine latino/italiano faba/fava.
In passato i semi delle cicerchie selvatiche venivano usati nell'alimentazione umana, specialmenta durante le carestie (anche attualmente in alcune regioni molto povere). L'uso prolungato causava spesso una grave sindrome neurologica, il latirismo, caratterizzata da convulsioni e disturbi agli arti inferiori (paralisi) dopo lunghi periodi di assunzione. Dovuto alla presenza nei semi di un aminoacido tossico che stimola i recettori del glutamato. Alcune specie di cicerchia contengono un diverso aminoacido tossico che inibisce l'enzima lisil-ossidasi la cui attività è indispensabile per il corretto assemblagio di fibre connettivali ed elastiche. Il risultato è un grave indebolmnto di tendini, ossa e pareti delle arterie.