Senecio jacobaea. Composite. Rezzoaglio (M. Penna) Luglio. Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino “senex” con riferimento ai ciuffi bianchi dei semi di molte specie. Jacobaea perche intitolato a San Giacomo. Pianta erbacea bienne o perenne, alta 30-100 cm verde, glabra. Foglie pennato-partite (5-10 cm) con 5-7 segmenti per lato a loro volta lobati (il centrale simile ai laterali), profondamente incise. Fiori in corimbi con numerosi capolini (15-25 mm) eretti, tutti circa alla medesima altezza. Involucro piriforme formato da una serie di squame maggiori, alla base delle quali sono inserite poche squamette assai più brevi, inserite alla base del capolino ed all'apice del peduncolo. Specie non comune : prati fertili, prati aridi, vegetazione ruderale, margine dei boschi. Senecio jacobea può essere confuso con Senecio erucifolius da cui si distingue in particolare per le squame del calice che in Senecio erucifolius sono numerose e di lunghezza poco inferiore al calice, con Senecio erraticus , tipico dei prati umidi, da cui si distingue in particolare per le foglie basali che in hanno 2-4 segmenti per lato e segmento terminale molto maggiore dei laterali .
Senecio jacobea ha proprietà astringenti, emmagoghe, emostatiche, sedative e vulnerarie. A tale scopo si utilizzano le parti aeree della pianta e le sommità fiorite raccolte poco prima dell'antesi. Veniva usata per regolare i cicli mestruali, contro i dolori artritici e le nevralgie lombari. Attualmente l'utilizzo è fortemente sconsigliato, perché contiene senecionina, un alcaloide fortemente tossico, che la rende estremamente difficile da dosare.