Arum italicum Aracee. (Gigara) Campagna romana, maggio, Rezzoaglio Agosto (Frutti). Simile ad A. maculatum, con foglie macchiate di scuro. (Dal nome greco, aron, della pianta). Una ampia brattea, detta spata, avvolge il fiore, che porta una lunga sporgenza (spadice), marrone a maturazione, che emette un odore che attira gli insetti, che rimangono intrappolati grazie ai peli che circondano la base dello spadice. L'emanazione dell'odore è anche facilitata dal fatto che lo spadice produce calore (!). I fiori, maschili e femminili, sono disposti su due anelli successivi alla base dello spadice. Il frutto maturo è una bacca rossa, molto velenosa (Pan di serpe). La termogenesi delle Aracee si basa su due meccanismi mitocondriali diversi: La ossidazione del NADH viene ottenuta con un meccanismo alternativo a quello classico, con un trasferimento degli elettroni all'ubichinone che lo cede poi all'ossigeno, senza attivare pompe protoniche. Esiste inoltre una proteina disaccoppiante che dissipa futilmente il gradiente protonico prodotto dalla via classica. La regolazione della termogenesi coinvolge l'acido salicilico.