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13 marzo. Partiamo da Corrientes per Iguazù sotto la pioggia e piove per tutto il viaggio. Sotto la pioggia visitiamo i ruderi della missione gesuitica di San Ignazio. Poi gli ultimi 30 km per Iguazù sotto una tempesta tropicale spaventosa. Dopo la visita alle Cateratte pernotteremo a Posadas
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Il portale della chiesa di San Ignazio. I ruderi sono suggestivi e comprendono abitazioni, officine etc, suggerendo una struttura di grande sviluppo.
Purtroppo piove a dirotto e la visita sarà brevissima
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Gli ultimi kilometri verso Puerto Iguazù li percorriamo sotto una pioggia torrenziale, con vento forte e visibilità scarsissima. Sono costretto a fermarmi in attesa che si calmi un po' (sperando che i torrenti formati dalla pioggia non salgano troppo, comunque mi fermo su un rialzo della strada!).
Il bello è che i paesani sembrano essere abituati ai diluvi e girano tranquillamente, chi a piedi, chi in bici e chi in motorino, senza impermeabili o altro, sotto una pioggia impressionante.
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Hotel Iguazù Rio Selva delizioso, con giardino di alberi tropicali. Manca la corrente per il temporale.
per fortuna smette di piovere
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il giardino risplende nei suoi colori agli ultimi raggi di sole.
Un albero fiorito attira colibrì.
Cena da El Quincio. Ottima parrilla abbondantissima. Notte ottima e silenziosa.
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14aprile.
al mattino non piove, andiamo a vedere le cataratte. Alle 8.30 saliamo sul primo trenino che porta all'inizio dei sentieri da percorrere a piedi e comincia subito a piovere. Il trenino è aperto sui lati e la pioggia entra a scroscio. Durerà per tutta la visita a piedi (4 ore e mezza), in certi momenti torrenziale, e anche per tutto il viaggio fino quasi a Posadas.
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Questo bambino è felice di sguazzare e a ogni pozzanghera pesta coi piedi schizzando con entusiasmo se stesso e tutti gli astanti
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Questo è il salto principale, la Garganta del Diablo
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Nel passato si organizzavano escursioni con barchette a remi che, da monte, si avvicinavano al salto per far provare ai turisti l'emozione del pericolo. Poi, per un attimo di distrazione del barcaiolo, un barchetta ha fatto il salto e da allora i giri in barca li fanno dal lato inferiore (portando i turisti a bagnarsi tutti)
Essendo già abbastanza bagnati soprassediamo
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La visita alle Cateratte la abbiamo decisa all'ultimo momento. Il progetto iniziale era di scendere da Salta verso Cordoba, ma poi ci siamo accorti di avere almeno un giorno di margine e quindi abbiamo allungato il giro (di almeno 700 km).
sicuramente ne valeva la pena
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La massa d'acqua è impressionante
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Numerosi uccelli svolazzano nella nuvola di vapori e spruzzi: a caccia di emozioni o di insetti acquatici o a pesca?
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Su un albero un uccello dall'aria stralunata e col ciuffo bagnato. Sarà reduce da un volo nella nuvola di spruzzi?
Si chiama Urraca (Cyanocorax chrysops)
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La vegetazione è fantastica (tra le fronde intravediamo uno scimmione dalla lunga coda, ma scappa troppo in fretta per fotografarlo).
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tra pioggia, spruzzi e vapori è come essere nella doccia
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l'acqua sembra scomparire nel nulla
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Coperti con delle mantelle bianche fornite ( a pagamento) dalla gestione del parco, i visitatori fanno pensare ad una gita sociale del Ku Klux Klan
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La prima cascatella annuncia i grandi salti. Le gocce sull'obiettivo fanno capire quanto fosse bello il tempo.
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si racconta che col sole si formino tanti arcobaleni
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diversi sentieri percorrono la zona delle cascate e si scoprono sempre nuovo salti
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Cascatelle piccole, che altrove farebbero scalpore
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Tutto è arricchito da una flora strepitosa.
Finita la visita, bagnati fradici fino alle mutande e con le scarpe inondate ci cambiamo alla macchina. Paola appena rivestita al riparo del portellone dell’auto, ben asciutta, chiude il portellone che le scarica addosso una secchiata d’acqua. Comunque le cascate sono straordinarie.
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Ormai, quasi arrivati a Posadas, il tempo si rimette
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