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Da Barreal, per Calingasta e la valle del Rio San Juan, attraversata la Sierra del Tigre, raggiungiamo Villa Union e quindi Pagancillo, dove pernotteremo per visitare il parchi Ischigualasto e Talampaya, assolutamente straordinari.
La strada è varia e piacevole.
Barreal Calingasta per la 12 poi con ponte che attraversa Rio San Juan raggiungiamo la 346 poi scendiamo sulla 40 a Talacasto, Jachal, Huaco, Villa Union, Pagancillo.
Strada con panorami stupendi, prima da Barreal a Calingasta con la cordillera sulla sinistra, poi la valle del Rio San Juan stretta e franosa, ma con spettacolo sul fiume. La nuova strada che collega con la 436 sale in quota in ambiente aperto molto bello e splendido santuario Gaucho Gil. Tra Talacasta e Jachal la 40 è in un ambiente desertico. Tra Jachal e Huaco gole strepitose di rocce colorate. A Huaco un vecchio mulino. Ambiente ancora bellissimo fino a quando si scende su Villa Union. Da li in poco a Pagancillo.
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Superata la riserva del Leoncito con il suo lago asciutto arriviamo a Barreal.
Pernottamento alla locanda San Eduardo, bellissima, in mezzo a un giardino spettacoloso.
La cena sarà all'altezza
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terrazzo ombreggiato per la colazione
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C'è anche una "piscina" ma sembra una vasca per ranocchi
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Al mattino lasciamo a malincuore la locanda e partiamo verso nord.
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con scorci suggestivi sulla cordillera.
sono montagne di oltre 6000 metri.
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col sorgere del sole la pianura si colora
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lo è sfondo desertico ma Barreal è un'oasi verdissima
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Verso Calingasta le rocce hanno colori incredibili
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saliamo verso la Sierra del Tigre
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in cima a un valico, sui 2000 metri, bei fiori
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... e un bel santuario del Gaucho Gil nell'aria limpida dei monti.
Il Gaucho (Gauchito) Gil, insieme alla Difunta Correa, è il santo popolare più amato.
I suoi santuari, numerosissimi, sono riconoscibili per le bandiere rosse. Nessun camionista tralascia di suonare il clacson passando accanto a un santuario.
In un mercatino a Rosario abbiamo trovato canovacci da cucina con stampata una bella preghiera al Gaucho Gil
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Il Gauho (Gauchito) Gil (Antonio Mamerto Gil Núñez) nacque tra Mercedes e Corrientes intorno al 1840 e fu ucciso da un gendarme l'8 gennaio 1878.
Il carattere è quello di un Robin Hood della pampa, che rubava il bestiame ai ricchi e mangiava i bistecconi con i poveri.
Dopo un problema di donne si arruolò, combattendo nella guerra con il Paraguay, e fu considerato nel suo villaggio come un eroe.
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Durante le successive guerre civili disertò e si diede al furto di bestiame. Catturato da un gendarme, venne sgozzato, non prima di aver profetizzato che il figlio del suo uccisore era gravemente malato, ma che sarebbe guarito per sua intercessione (sua del Gauchito).
La previsione si avverò e il poliziotto, pentito, seppellì Gil e costruì il primo santuario.
Nell'altarino offerte a base di cartoni di vino, sigarette e varie.
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Qui, come ex-voto, una fedele ha offerto il suo gesso con dedica.
Il santuario principale si trova presso Mercedes e l'8 gennaio, anniversario dell'uccisione, si celebrano grandi festeggiamenti, con gozzoviglie e gare sportive.
Come nel Caso della Difunta Correa la chiesa, che pretende di avere l'esclusiva su dio, madonne e santi, non riconosce i meriti del Gauchito
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Una salvia
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Sedimenti policromi
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ed erosioni a merletto
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rocce scolpite dal vento
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lungo la strada bei fiori
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e panorami
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la pianura verso Huaco
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ancora fiori, anche nei posti più aridi
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Il vecchio mulino di Huaco
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con la macina estratta per essere spianata
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Pagancillo, la Posada del signor Olmo
La Posada Olmo è una casetta nel deserto alle porte di Pagancillo. Molto confortevole, bella stanza. Domani Talampaja e Ischigualasto, poi pensiamo di tornare a dormire qui. Cena da don Diego, trattoria di paese, discreta, ottime empanadas, humita, cioè fagotti di mais condito avvolti in foglie di mais. Qui è pieno di pappagalli,che il pomeriggio svolazzano strillando. La posada è connessa al wifi del paese, gratis per tutti, ed è un paesino microscopico.
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la posada è in fase di ampliamento.
Pagancillo è un villaggio piccolissimo in un ambiente semidesertico (ma fanno il vino)
Qui, nell'osteria di Don Diego mangeremo per due sere, benissimo, con le migliori empanadas di tutto il viaggio e ottime humitas (fagotti di foglia di mais, imbottiti di farina di polenta e condimenti vari, cotti a vapore)
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una civetta Athene cunicularia (lechuza viscachera)
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muove la testa a snodo
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la troviamo su questo palo al mattino presto, il sole sta sorgendo.
Probabilmente passa qui la notte in attesa di prede, era qui anche al mattino precedente.
Qui ha un'aria un po' allocchita
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felci fossili nel parco di Ischigualasto.
Il parco è ricchissimo di fossili e qui sono stati trovati i più importanti dinosauri dell'Argentina
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E' un ambiete bellissimo, con rocce dalle erosioni straordinarie.
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Le visite si fanno soltanto accompagnati da una guida, con auto propria.
Se ci sono molti visitatori la guida sale sulla prima auto e si va in carovana.
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A ogni sosta la guida, molto competente, spiega la storia geologica e paleontologica del parco.
Una visita interessantissima
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Questi sedimeti policromi erosi sono le zone fossilifere più ricche.
Per non danneggiare l'ambiente i paleontologi non fanno scavi per cercare i fossili: studiano ed estraggono solo quelli che affiorano.
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mi ricordano quei cioccolatini fatti a strati
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La distesa di questa formazione è grandissima
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Questa roccia la chiamano il gatto, e mi sembra appropriato
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l'ambiente non è proprio ridente
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Qui i dinosauri giocavano a bocce
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O è cacca di dinosauro ?
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l'ultimo albero di Ischigualasto ?
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sassi equilibristi
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questi sono ancora più bravi
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Un guanaco spia i turisti
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controllando che non facciano cadere i massi instabili
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chi si ricorda il vecchio fumetto di krazy cat?
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Il fungo
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qui più che rocce sono monti di terra in disfacimento
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Altro guanaco (o lo stesso?)
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Cardon fiorito
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Terminata la visita di Ischigualasto torniamo verso Pagancillo e visitiamo il parco di Talampaya, dalle falesie immense e modellate in modo suggestivo.
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Anche questo parco si visita soltanto accompagnati. Qui su macchine dell'organizzazione.
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Graffiti rupestri sull'arenaria
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Questi sono i mortai per macinare il mais o altri semi.
Sono tanti perchè, essendo su arenaria, si consumavano con l'uso.
Immagino che gli indios producessero una farina mista a sabbia, vista l'usura dei mortai. Chissà se la polenta scricchiolava sotto i denti!
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Queste erosioni a parallelepipedo
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l'unico gruppo di alberi della zona
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camini giganteschi
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le pareti sono straordinarie ed soprattutto da vicino rendono l'idea delle dimensioni.
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Da lontano le grandi dimensioni della valle ingannano e non rendolo l'idea dell'altezza della falesia che in alcuni punti è alta più di 200 metri
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dove l'erosione ha lavorato di più
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lasciando solo pinnacoli separati dalla parete
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primitivi aborigeni o bambini?
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la verticalità e la regolarità delle erosioni sono straordinarie
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Un guanaco si ripara dal sole (oggi è una giornata caldissima)
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Al tramonto le rocce si infuocano.
La visita a Talampaya è finita e torniamo a dormire a Pagancillo.
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