Mendoza, Uspallata, parco dell'Aconcagua fino al confine col Cile. Poi di nuovo Uspallata e a Nord verso Barreal


La strada da Uspallata verso il Cile è bellissima. Tra montagne di tutti i colori, lungo il rio Mendoza, qui pieno d’acqua e impetuoso.
Poi Uspallata e ancora fino a Barreal, su strada non asfaltata ma buona. Asfalto solo per gli ultimi 15 km. Ambiente desertico contornato da vette innevate, poi prima di Barreal, nella riserva del Leoncito, un lago asciutto, tutto bianco
A Barreal alloggiamo alla Posada San Eduardo, splendida.
Qui il telefonino non prende.Iil tizio del locutorio, da dove telefoniamo a Giovanna, ci  da consigli sulla strada per Pagancillo.  Molto gentile. Non riusciamo a chiamare Pagancillo per  alloggio. Domani vedremo.
Cena eccellente, ben servita ed economica.

 

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Lasciata Mendoza e i suoi vini ci dirigiamo verso Uspallata e l' Aconcagua. Le montagne sono tra le nuvole ma alle prime schiarite cominciamo ad apparire le cime innevate.

 

 

 

 

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Le nuvole si alzano creando begli effetti di ombre

 

 

 

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Lago Potrerillos

 

 

 

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Terreno multicolore con belle erosioni

 

 

 

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Ormai il cielo è sgombro e le grandi montagne si scoprono completamente. Il tempo resterà bellissimo per molti giorni.

A vederle così sembrano il Velino, ma sono alte 6000 metri

 

 

 

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In Argentina, soprattutto nella parte Occidentale, è viva la devozione per la Difunta Correa.

Questa signora, Deolinda Correa, il cui marito era stato reclutato nelle guerre civili tra Unitari e Federali, nell'800, decise di raggiungere lo sposo infermo assieme al figlioletto lattante. Morì di stenti e, quando la salma venne ritrovata da alcuni mulattieri, il pupo ancora ciucciava da tette fredde ma miracolosamente funzionanti.

Venne seppellita a Vallecito dove sorse il primo santuario.

 

 

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Pur non essendo riconosciuto dalla chiesa, il culto della Difunta Correa ha grandissimo seguito. I più devoti sono i camionisti (eredi dei mulattieri)

I santuari si incontrano lungo tutte le strade e i fedeli depositano come omaggio bottiglie d'acqua. Questo spesso rende i santuari simili a depositi di spazzatura

 

 

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Lago Potrerillos

 

 

 

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Ambiente semidesertico e le Ande sullo sfondo

 

 

 

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Salendo verso il confine col Cile, lungo la valle del Rio Mendoza, le rocce assumono colori fantasiosi

 

 

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Questo sembra una composita

 

 

 

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Le rocce sono erose in modo spettacolare. L'altitudine e il clima secco rendono l'aria limpidissima e il colore del cielo molto intenso

 

 

 

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.... hai usato il filtro polarizzatore?

NO! era proprio così

 

 

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Il Puente del Inca. Secondo una leggenda il ponte sarebbe formato dai corpi, pietrificati per magia, dei guerrieri inca che portavano l'amato sovrano artritico a curarsi con le acque termali. Il sovrano attraversò il ponte ex-umano, mentre oggi il transito è vietato per rischio di crolli. Forse i guerrieri non erano così resistenti.

 

 

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L'acqua ricchissima di sali contenenti ferro e altri metalli crea delle concrezioni multicolori

 

 

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Nelle squallide bancarelle per turisti si vendono oggetti incrostati di concrezioni minerali

 

 

 

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Chissà cosa era quella casa, certamente umida

 

 

 

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L'arbusto sembra un ginepro, ma oltre ad essere pungenti le foglie ad ago è anche pieno di spine.

Le bacche però sono dolci come i mirtilli (ma non così saporite)

 

 

 

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L'Aconcagua

 

 

 

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Fascia di sedimenti bianchi

 

 

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Un fiore bellissimo

 

 

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Verso l'Aconcagua

 

 

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Una fumarola lungo la strada

 

 

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Erutta continuamente lanciando sbuffi bianchi e sassolini

 

 

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Intorno alla Laguna de los Horcones, punto di partenza per l'Aconcagua, questi sono molto abbondanti

 

 

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Lasciata la macchina facciamo una camminata verso la Laguna de los Horcones, punto di partenza per le ascensioni all'Aconcagua

 

 

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Grandi massi erratici

 

 

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Direi che è una Malva

 

 

 

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la valle in cui si svolge l'itinerario verso la cima

 

 

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La montagna, quasi 7000 m, è davvero imponente

 

 

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Le acque della laguna sono limpidissime

 

 

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Il Rio Mendoza ora è poco più di un torrente, ma a giudicare dall'alveo si direbbe che può fare molto di più.

La valle è percorsa da una linea ferroviaria in disuso, spesso franata, ma i ponti sono ben conservati, forse in prospettiva della progettata riattivazione della linea.

 

 

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Lasciata la valle del Rio Mendoza ci dirigiamo a nord sulla mitica ruta 40.

La 40 è la strada più lunga del sud America e una delle più lunghe del mondo.
Attraversa l'Argentina dall'estremità meridionale della Patagonia fino al confine con la Bolivia. La percorse il Che Guevara in sella alla sua Norton 500 nel suo viaggio attraverso l'America Latina. In parte è asfaltata, in parte poco più di un viottolo di campagna.

Verso Barreal, costeggiando la Riserva Naturale El Leoncito, con il suo lago asciutto

 

 

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Pare che il lago, piatto e ventoso, sia molto frequentato dai carrovelisti

 

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L'aria limpida della riserva del Leoncito ha stimolato la costruzione di un osservatorio

 

 

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